Le Origini

Più di un secolo fa Benvenuto Acerbis imponeva il suo nome a un laboratorio artigianale dedicato alla creazione di mobili d’arte.

Discendente da una famiglia con antiche radici, Benvenuto, detto Nuto, rimasto orfano a soli sei anni, da bambino fu messo a bottega per imparare quell’arte del falegname a cui si dedicò poi per tutta la vita.

L’innata capacità artistica di Benvenuto, unita al costante studio della più rigorosa tecnica del “ben costruire”, gli permise di avviare la sua attività realizzando i primi mobili in legno massiccio nel classico e semplice stile lombardo.

La sua curiosità per forme stilistiche sempre nuove lo portò a studiare le correnti delle scuole più in voga del momento, reinterpretandole in modo eclettico. Un’incessante ricerca qualitativa e l’uso delle essenze più pregiate gli consentirono di creare vere e proprie opere d’arte. I mobili di Benvenuto Acerbis, preziosi oggetti del desiderio delle più importanti Famiglie Bergamasche, divennero ben presto stabili elementi d’arredo in lussuose ed eleganti dimore, fino a diventare ai giorni nostri ricercati oggetti di antiquariato, gelosamente custoditi dai fortunati proprietari.

Con la stessa passione e abilità del padre, il terzultimo dei suoi ventuno figli, Marino, integrò la bottega con macchinari elettro-meccanici, sempre nel rispetto di quella tanto apprezzata tecnica manuale che da sempre caratterizzava le opere del padre Benvenuto. La vita mise però molto presto il giovane Marino a dura prova: la prematura perdita del padre lo fece crescere precocemente, caricandolo della responsabilità di perpetuare una preziosa eredità.

Nel dolore svilupperà però una particolare empatia che farà di lui una persona attenta ai bisogni altrui, dote che saprà investire quotidianamente anche nella sua professione di artigiano. Fu così che Marino intuì che nuove esigenze stavano incalzando in una società in cambiamento e che si sarebbero dovute studiare nuove tecnologie per la lavorazione di materiali innovativi atti a migliorare l’utilizzo degli spazi abitativi.

A tale scopo dotò la falegnameria di un ufficio tecnico interno ed anche di un primo reparto di verniciatura per la sperimentazione delle nuove tecniche del colore, da applicare sulle pregiate essenze.

Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale questa prima ondata di cambiamento subì una forte battuta d’arresto. Marino pensò quindi di differenziarsi producendo una linea esclusiva di “mobili per radio, giradischi e bar” in edizione limitata. Un mobile di successo, questo, per la sua forte carica innovativa in un periodo in cui la radio era il mezzo di comunicazione più tecnologico.

Ad un oggetto pensato solo per la sua funzionalità, egli aggiunse un elemento estetico di qualità, realizzando così un prodotto di successo in un’epoca in cui la combinazione tra giradischi, radio e bar dava origine a un oggetto esclusivo, presente solo nelle case di un’elite di famiglie italiane. Nonostante le difficoltà storiche del tempo, Marino riuscì quindi a garantire una sana sopravvivenza dell’azienda, non solo mantenendosi una delle poche realtà italiane dedicate unicamente al prodotto Su Misura, ma anche imponendo i mobili Acerbis come sinonimo di stile, qualità, innovazione e attenzione al cliente.

Lo Sviluppo

Negli anni ’50, la nuova concezione d’arredo, iniziata timidamente prima della guerra, riprese il suo sviluppo integrandosi con nuove intuizioni e stimoli ispirati dalla drammaticità degli eventi vissuti.

Si aprì così la strada verso una vera e propria cultura del progetto: il design italiano.

Nell’Italia del boom economico, questo intero sistema di vita fu recepito da Marino ed applicato, non più soltanto negli spazi abitativi, in ville lussuose ed appartamenti privati, ma anche in locali pubblici quali negozi, gioiellerie, residence e hotel di lusso, conventi ed oratori, spingendosi oltre i confini regionali. Iniziarono così anni fecondi di gratificanti esperienze e brillanti risultati contrassegnati dalla nascita di collaborazioni con prestigiosi Architetti italiani, portatori di valori di ricerca, per affiancare ad una produzione di alta maestria un’equivalente sofisticata opera creativa.

Fu proprio da una di queste collaborazioni che all’inizio degli anni ‘60 prese vita la casa sperimentale prefabbricata di Clusane progettata dall’architetto Tito Spini e utilizzata come studio tipologico per la costruzione di case in serie. Un progetto unico nel suo genere, ambizioso e innovativo, in grado di corrispondere a nuovi stili di vita e di comportamento.

La casa fu realizzata interamente in legno di Larice trattato con speciali vernici per imbarcazione per le parti lasciate naturali e assi integrate nel corpo principale per l’applicazione di punti luce. L’architetto Tito Spini ricordò con entusiasmo la realizzazione del progetto attribuendo al signor Acerbis il merito dell’intera realizzazione in legno, oltre che dell’opera di montaggio dell’intera struttura: “Senza la preziosa collaborazione del signor Acerbis”, disse durante una conferenza tenuta in quegli anni, “ la casa non sarebbe mai stata in piedi. Impegnativi studi preliminari tecnico-progettuali e alta maestria artigianale delle parti in legno sono state richieste per la realizzazione dell’intera opera”.

L’architetto Spini concluse soddisfatto dicendo: ” È stato un vero piacere lavorare con una persona preparata come il signor Acerbis… un vero professionista del mestiere”.

Negli anni a venire la casa, per la sua particolarità, fu scelta da famosi registi italiani come set cinematografici per i loro film.

La stima e l’affetto, che si percepiscono nelle parole dell’architetto Tito Spini, furono condivisi da tutti i collaboratori di Marino e da tutti i professionisti che negli anni lavorarono con lui i quali ancora lo descrivono come un uomo buono, dedito al lavoro e alla famiglia, di sani principi morali e grande umanità.

Sicuramente un operato degno di nota il suo, per il quale si meritò diversi riconoscimenti, titoli ed onorificenze, la più importante tra le quali fu l’alta nomina a “Cavaliere della Repubblica Italiana” conferitagli dal Presidente delle Repubblica Italiana dell’epoca, Antonio Segni, con decreto in data “Roma, 24 dicembre 1963”.

Questo lungo periodo si è concluso con il passaggio di consegne alla terza generazione nella persona di Giovanni, detto Gianni, il minore dei suoi sette figli, il quale, giocando da bambino con i suoi fratelli nella falegnameria di famiglia, è cresciuto con molteplici stimoli alla creatività e con un amore incondizionato verso quel mestiere di artigiano falegname cui si sarebbe dedicato per tutta la vita.

Gianni era solo un ragazzino, ma ben determinato, quando, nel tempo libero dai suoi studi di ebanista e progettista, decise di voler diventare anche falegname facendo esperienza all’interno dell’azienda del padre per apprendere, fin dalle radici, le tecniche costruttive di quell’arte di famiglia tramandata da generazioni.

All’età di venticinque anni le sue conoscenze in materia erano già talmente sviluppate ed eterogenee da sentire il forte desiderio di applicarsi in un’esperienza imprenditoriale propria. Gianni propose quindi al padre Marino di trasferire l’azienda nell’attuale sede di Nembro, ingrandendola e organizzandola con i migliori macchinari.

Oggi

La proposta fu accolta con grande entusiasmo e così nel 1974 Gianni poté dare vita alla nascitura azienda che, proprio in onore del padre, prenderà il nome di Acerbis Marino: una della poche attività rimaste in Italia dedicate ad una produzione di alta maestria interamente ed esclusivamente Su Misura.

Le fortunate collaborazioni con importanti Architetti di fama internazionale si fortificarono nel tempo, dando spazio a idee innovative a flusso continuo e a realizzazioni prestigiose. Seguirono anni fecondi di esperienze e risultati.

Ancora oggi Gianni, fatto tesoro degli insegnamenti del padre, riesce a mantenere un’accesa dialettica fra tradizione e modernità con immutato rispetto dello stile e della qualità. Partendo da un vivo senso della proporzione e dell’estetica, egli trasforma il progetto che gli viene sottoposto in una ricerca individuale offrendo soluzioni ottimali personalizzate nella piena soddisfazione del Cliente e delle sue necessità. Si arriva quindi allo sviluppo di un intero sistema arredo, dove la qualità del prodotto non si limita all’oggetto fine a se stesso: la creazione di un arredamento é ora inteso, infatti, come un intero sistema di vita, quello dell’Italian Lifestyle.

Falegname, ebanista, esperto nell’applicazione delle vernici e abile elaboratore di progetti per la produzione, Gianni mette quindi in campo la sua professionalità anche nel ramo contract con lo stesso immutato successo.

Innumerevoli progetti sono stati portati a termine anche oltre i confini nazionali, nelle zone più esclusive di tutto il mondo, garantendo un’inalterata qualità che continua a lasciare pienamente soddisfatto un numero sempre maggiore di clienti.

Gianni svolge oggi la sua attività affiancato dalla figlia Lodovica,designer d’arredo, alla quale sta trasmettendo un know how ormai raro fondato su un’esperienza centenaria. L’azienda vede così l’ingresso della quarta generazione e si appresta ad affrontare le molteplici sfide del presente, proiettata verso un futuro che si prospetta ancora ricco di grandi soddisfazioni.

Storia di uomini e di passioni, d’ispirazioni e d’intuizioni, di grandi sfide rinnovate e vinte ogni giorno… Questa è la storia della nostra azienda, questo è ciò che ci differenzia da un’altra storia. Noi siamo ancora oggi la nostra storia, noi diamo valore alla nostra storia a cui non finiamo mai di ispirarci e a cui aggiungiamo tasselli, consapevoli del valore delle esperienze che quotidianamente siamo chiamati a vivere